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    Un Venditore, deve saperne di Vendite e non di Marketing.

    🚀 Mi occupo di vendite da troppo tempo per non comprendere l’importanza del Marketing.

    In passato, ho vissuto in modo passivo il processo di vendita e mi veniva raccontato che il venditore fosse l’assoluto protagonista.

    Oggi, sono estremamente consapevole che il ruolo del venditore sia determinante e stimo tutti i venditori per la dura vita professionale e per il loro ruolo sociale.

    Tuttavia devo altrettanto consapevolmente dire che è meglio che un venditore non ne sappia troppo di Marketing.

    😜 Ma sei matto, Gianni?

    Proprio tu che stimoli in continuazione con queste storie di Marketing misurabile, di Marketing che è il primo processo di Logistica aziendale?

    Ok!
    Mi trovi incoerente?

    Potrei apparire incoerente; seguimi nel mio discorso e poi dimmi come la pensi anche tu.

    🔴 Fino alla metà degli anni ’90, cioè poco prima della diffusione di massa di Internet, le informazioni erano disponibili nelle mani di pochi.
    Durante il processo di acquisto, il cliente doveva chiedere tutto al venditore.

    Quanto più il venditore era in grado di soddisfare la conoscenza tecnica del potenziale cliente, tanto più lo stesso era invogliato a chiudere il cerchio del suo ciclo decisionale.
    Il successo era fatto dalla somma della voglia di sapere del cliente e dalla forza di “spiegare” del venditore.

    I venditori nascevano in un settore “tecnico” e restavano in quel dominio finché possibile.
    Era raro vedere venditori cambiare settore merceologico negli anni 80/90. A dire il vero , molti imprenditori che hanno avuto successo in quegli anni, sono rimasti ancorati a quel modello e ancora oggi cercano venditori che provengono dal settore.
    Non è raro leggere inserzioni di questo tipo :

    “Cercasi esperto agronomo per la vendita di concimi e prodotti ausiliari per il mondo dell’agricoltura”.

    Sei d’accordo con me che un agronomo ne può sapere di vendite quanto io ne posso capire di agronomia.

    Lascia stare gli anni 80, non torneranno più, purtroppo. Adesso c’è Internet e se cerchi qualcosa, puoi trovarlo con facilità estrema.

    Il telefono nelle tue mani è molto più potente del primo computer che mandò gli uomini sulla luna e basta che gli sussurri la domanda e ti risponde senza equivoci e senza aggiunte di parole inutili.

    Insomma, non credi anche tu che i “venditori/informatori non servano più?

    Il potenziale cliente si annoia ad ascoltare le caratteristiche del prodotto, non vuole lunghe e inutili spiegazioni e sopratutto non è in grado di valutare.

    Si, sarai stato cliente anche tu!❗️

    Hai mai avuto la sensazione che chi ti sta di fronte stia recitando un monologo fatto di “bla, bla, bla, bla” e poi non ti dice quello che veramente ti serve.

    Cosa vuoi sapere tu ?

    ✔️1-Vuoi sapere se lui ha capito il tuo problema, il tuo bisogno.

    ✔️2-Il suo prodotto o servizio lo risolve.

    ✔️3-Quali vantaggi avrai dal suo prodotto o servizio.

    ✔️4-Vuoi sapere se lo hanno usato altri che tu conosci o che puoi conoscere e quali vantaggi ha avuto dopo averlo acquistato.

    Basta. Vuoi solo queste 4 cose.

    Non serve l’elenco delle caratteristiche tecniche condito con i soliti vocaboli “affidabile”, “qualità”, “cortesia”, etc etc.

    Anche tu vuoi sapere queste 4 cose?

    Perché quando vendi non dici solo queste quattro cose?

    Perchè cominci a dilungarti spiegando al cliente tutte le caratteristiche del tuo prodotto e servizio?

    Hai fatto anche dei corsi di Marketing?🔥

    Hai imparato le moderne tecniche per fare (come dicono quelli bravi) “Inbound” ?

    E adesso che fai?

    Ti hanno spiegato che adesso devi agire in sinergia con il reparto Marketing della tua azienda.

    Ah ecco, la tua azienda non fa marketing.

    Capisco.

    Ti sei organizzato per fare anche tu qualche azione di marketing.

    Ottimo, ti faccio i miei complimenti ma devo metterti in guardia.

    Tu sei un venditore e non un uomo di marketing. ‼️
    Devi rimanere concentrato sulle vendite e sull’atto delle vendita.
    Devi sapere cosa è accaduto prima del tuo intervento e devi sapere cosa accadrà dopo, non ti distrarre, non devi farlo tu.

    Fare il venditore è un lavoro serio, ed inizia quando si entra in contatto con il potenziale cliente.

    Conoscere le tecniche di Marketing ti fa comodo, ti può tornare utile.

    Stai attento però, non fare l’errore di pensare solo a dare contenuti di valore senza mai arrivare alla chiusura.

    Se sei un venditore, devi vendere! ❗️

    Quando hai dato i contenuti, nutrito il tuo potenziale cliente delle informazioni necessarie a prendere la decisione, devi assumere il controllo della situazione e devi chiedere al tuo interlocutore di DECIDERE.

    Si, devi portare tu l’altro alla conclusione.

    Chi compra, tendenzialmente vuole rimandare la decisione; tu hai il dovere di fare il tuo “sporco lavoro”. Devi chiedere al cliente di assumere le sue responsabilità e di prendere una decisione, non devi continuare a pensare a “funnel”, “nurturing”, ”conversioni”, “procedure varie”, devi solo fare una cosa:

    Assumere il controllo della situazione e chiedere al tuo interlocutore un “SI” o un “NO”.

    La vendita è l’atto finale del processo di acquisto del tuo interlocutore e tu devi solo comprendere se lui è arrivato in fondo.

    Se lui è pronto, devi prendere tu la decisione per lui e devi chiudere il ciclo.

    Lascia perdere il Marketing, quando è il momento della vendita, devi vendere.

    Non mancare mai di rispetto al Marketing, non potresti esistere tu e le tue vendite se non ci fosse il Marketing.

    🔴 Ti è piaciuto questo articolo? Se sei arrivato fino qui, devi solo condividere e lasciare un tuo commento; è molto utile avere il tuo parere.

    Quanto manca al tuo compleanno?

    Manca poco per festeggiare un importante traguardo.

    Tra poco è il mio compleanno. Compio 50 anni e voglio spendere qualche minuto a scrivere questo post nella speranza che possa essere utile a te che lo leggi.

    Ho sempre tentato, nella vita trascorsa fino ad oggi, di non essere sfacciatamente egoista; non credo di esserci riuscito perché anche questo post, cos’è, se non un altro atto atto di egoismo? Mi piace scrivere anche se non ne sono capace e nonostante le critiche ricevute (), mi ostino a farlo perchè ho imparato a non arrendermi davanti alle difficoltà.

    Che noia, sentire parlare di me.

    Parliamo di te.

    • Quanti anni hai?
    • Sei anche tu alla soglia di un importante compleanno?
    • Come ti senti?
    • Stai facendo i tuoi calcoli di quanto manca?
    • Quanto manca alla fine della giornata lavorativa?
    • Quanto manca al weekend?
    • Quanto manca alle prossime ferie?
    • Quanto manca alla pensione?

    Ti chiedo subito, perché stai leggendo questo post?

    Non dovresti perdere tempo con le cose che sto per scrivere, dovresti stare davanti alla macchinetta del caffè a parlare della cosa più importante della settimana: “la partita di campionato”.

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    Papà, cosa farò da grande? Il Robot o l’ Oompa-Loompa!

    Papà, cosa farò da grande? Il Robot o l’ Oompa-Loompa!

    Dove le macchine potrebbero sostituire gli esseri umani e dove (ancora) non possono.

    TI premetto che questo articolo è un po lungo, ci vogliono circa 3/4 minuti per leggerlo. Se non hai tempo adesso, torna più tardi.

    Ricordi il famoso film tratto dal romanzo inglese “La Fabbrica di Cioccolato”?

    Non devo spiegarti chi sono gli Umpa-Lumpa (italianizzato) e di cosa si occupano nella fabbrica di cioccolato.

    Se non hai visto il film, è molto grave, ti sei perso una capolavoro e ti invito quindi a chiudere subito questo post e andare a cercarlo.

    Fatto?

    Bene, adesso posso dirti perché mi sono cimentato stamattina nella scrittura di questo post.

    Stavo curiosando alla ricerca di notizie riguardo il Robot cinese di distribuzione di cui ti ho parlato in quest’altro post, “Un robot nel sottotetto”  e ho incrociato una analisi realizzata da Mckinsey che recitava lapidariamente

    Il 59% delle attività produttive potrebbe essere automatizzato. All’interno di questa percentuale, i ricercatori dicono, che alcune specifiche attività possono essere automatizzate al 90% per esempio la saldatura, taglio e la brasatura possono essere fatte quasi per intero dai robot.

    Il 73% delle attività nei servizi alimentari e nella ricettività alberghiera potrebbe essere automatizzato

    Il 53% dei lavori al dettaglio potrebbe essere automatizzati; 

    Il 47% del lavoro del venditore potrebbe essere automatizzato, e infine l’86% del lavoro dei contabili e dei revisori conti.

     

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    Fidati di me. Non ci si può fidare di nessuno. (twt)

    Ringrazio Vittorio Zucconi che ha lanciato stamattina il tweet del titolo di questo post.

    Era da tempo che meditavo di scrivere un post su questo argomento e non riuscivo a trovare il titolo giusto.

    Spero che Zucconi non mi addebiti i diritti d’autore; e tenga conto che mio figlio, ha ottenuto 10 e lode agli esami, discutendo una tesina ispirata al suo libro “Stranieri come noi”.

    Insomma, vorrei parlare di fiducia e di quanto sia complesso conquistarla in un rapporto di business partner.

    Tu sai che io incontro ogni anno diverse aziende per discutere di crescita e progetto con loro dei sistemi di sviluppo per far aumentare i fatturati.

    La parte più complicata dei progetti, è la fase prima dell’incontro, la fase in cui il potenziale cliente non mi ha ancora visto in faccia, non mi ha ancora stretto la mano e non ha visto come sono vestito, quale orologio indosso, con quale auto sono arrivato.

    Si, perché il cliente che devo incontrare, vuole vedere “come mi presento”.

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    Dove la crescita attende il Made in Italy (..si, si, “mho arriviamo”..)

    L’ultimo rapporto 2017 di SACE sui trend 2018-2020, mi ha stimolato un paio di riflessioni che condivido con te che sei cosi coraggioso da leggere questo post.

    Premetto che la riflessione è scatenata dal mio lavoro quotidiano di relazione continua con gli imprenditori del territorio SUD-Italia ed in particolare modo della PUGLIA, a discutere di crescita e di come perseguirla.

    Visito ogni anno oltre 150 nuove imprese ed il confronto continuo con gli imprenditori locali mi permette di avere un termometro reale della situazione.

    Hai letto il rapporto SACE? Lo trovi qui.

    Il rapporto evidenzia subito l’aspetto positivo della globalizzazione. La globalizzazione è parte della storia dell’uomo ed è stata perseguita dall’uomo sin dall’antichità. Una caratteristica intrinseca della globalizzazione è la sua stretta relazione con le crisi politiche e sociali dei vari paesi e quindi la sua variabilità nel tempo è una delle poche cose certe (panta-rei). Il mercato si trasforma e nei prossimo tre anni, toccherà a 15 nuovi paesi guidare la ripresa. Arabia Saudita, Brasile, Cina, Emirati Arabi, India, Indonesia, Kenya, Messico, Perù, Qatar, Repubblica Ceca, Russia, Stati Uniti, Sudafrica e Vietnam. 

    Ma non solo; potrebbero riprendersi anche molti paesi hanno subito forti perdite in questi ultimi anni. Il sud America per esempio con in testa il Venezuela che solo nel 2016 ha perso il 47% dell’import dall’Italia.

    Insomma è giunta l’ora di tornare a correre sul fronte dell’export.

    Si, perché fino al 2007 la crescita del commercio internazionale era circa del 7%, mentre dal 2008 al 2016 è rallentato fino a un quasi 3%, che resta comunque una crescita significativa rispetto alla staticità del mercato interno. Si parla di previsioni di crescita per l’Italia di oltre il 4% per i prossimi anni.

    Certo, si, se ne parla. 

    Ecco la mia riflessione.

    Tu lo sai che le cose belle non accadono da sole, vanno conquistate e vanno cercate, ogni giorno.

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    Pensi anche tu che in Italia l’E-commerce non funzioni?

    Si, si, pensalo pure.

    Intanto Amazon è entrata tra le aziende TOP10 con ben 18 miliardi di fatturato, (hai capito bene) DICIOTTO MILIARDI di euro di fatturato. Parliamo del fatturato Europa di Amazon, ma se vogliamo essere precisi per l’Italia:

    • Amazon Logistica Italia ha fatturato circa 67 milioni di Euro (2015)
    • invece Amazon Italia Service ha fatturato circa 17 milioni di Euro (2015)
    • e Amazon Italia Customer service ha fatturato circa 13 milioni di Euro (2015)-

    I dati sono facilmente recuperabili sul WEB, basta saperli cercare.

    Amazon è l’unica azienda del settore commercio ad essere presente tra le TOP10, a meno di un soffio dal sorpasso di tutti i gruppi bancari italiani.

     

    Anche Alibaba non sta a guardare ed ha appena siglato un accordo con un compagnia aerea Cargo per far atterrare su monticherai tre voli alla settimana in attesa di poter istituire il giornaliero e investire 200 milioni su Piacenza.

    Ma che importa, hai sentito dire che il settore dell’ E-commerce è una roba solo per i giovani e i soldi (quelli veri) non sono nelle mani dei giovani.

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    Adesso ti dico dove trovare i soldi.

    Vuoi sapere dove trovare i soldi per fare crescere la tua impresa?

    Bene, stai leggendo il post giusto!

    Partiamo dalla genesi di questo post: visito circa 200 aziende all’anno e mi trovo spesso ad affrontare l’argomento della limitata disponibilità di budget.

    Diciamo che devo fare lo slalom tra le varie obiezioni dell’interlocutore e non sempre riesco a farmi dire come stanno le cose.

    Non è bello dire che non ci sono soldi da investire o meglio che non c’è mai stata in azienda la cultura dell’investimento per lo sviluppo. Inizia così il giro largo di dubbi e obiezioni che portano la trattativa a tempi biblici, fino a quando, di fronte ad una proposta di contratto , ritraggono la penna e mi dicono.

    “Non ce la faccio a finanziare questo progetto, devo prima aumentare le vendite e poi ne parliamo”

    Ed io: “scusa, ma il progetto serve proprio a questo.”

    “Ehm lo so. Se vuoi, ti pago il doppio di provvigioni. Lavoraci tu sullo sviluppo e quando avrai trovato delle vendite, ti pago il doppio.”

    E’ questa la parte che mi piace di più della trattativa: mi fermo, lo guardo dritto negli occhi e molto spesso non devo neanche parlare. Lo capisce subito che “ci ha provato”.

    Quando sono costretto a parlare devo chiedere subito come stanno le cose in azienda.

    Se si tratta di un limite culturale?

    “Hai sempre affidato lo sviluppo solo agli uomini? 

    Non hai un sistema di vendita?

    Ti sei sempre affidato solo ad agenti esterni, magari plurimandatari? 

    Cosa hai fatto fino ad oggi per aiutarli a vendere? 

    Credi che debbano fare tutto da soli?” Maggiori informazioni

    Ma ‘ndo vai col Marketing se la Logistica (efficiente) non ce l’hai?

    Sono stato qualche giorno fa a visitare un potenziale cliente, una pasticceria industriale. Mi ha contattato per fare sviluppo commerciale; almeno cosi pensava lui.

    Ho iniziato come al solito a fare qualche domanda preliminare di checkup per analizzare la sua capacità di crescita per le solite due ragioni fondamentali.

    1- Scelgo solo aziende che possono crescere, così posso crescere anche io.

    2- Inutile cercare la seconda, tanto basta la prima.

    Si, dai, non sto scherzando!

    Non credi anche tu che lavorare per un’azienda che ha delle difficoltà a gestire la crescita sia controproducente?

    Io non ho dubbi, quando mi trovo in queste situazioni: tiro fuori il libro IL MITO DEL FATTORE C” e lo lascio in omaggio al cliente.

    (se lo vuoi anche tu, forse ne trovi ancora qualche copia in OMAGGIO disponibile da questo LINK CLICCA QUI)

    Il libro può essere interpretato come un “santino” oppure può essere il primo stimolo a prendere Consapevolezza.

    Veniamo all’episodio di cui ti stavo parlando:

    Il mio prospect : “pasticcione”, ops pasticciere industriale mi ha dichiarato di voler crescere e gli ho chiesto come fosse messo in quel momento.

    Insomma se vuoi crescere, mi devi dire anche di quanto puoi crescere e partendo da cosa?

    “Quanti clienti hai”

    “Quanto fatturi?”

    “Quanti uomini hai?”

    “Qual’è il tuo ticket medio (vendita media per cliente)?”

    “Quanto dura il tuo ciclo di vendita?”

    “Qual’è il costo della vendita?”

    Alla terza domanda, ho già visto la faccia incupirsi e le frasi condirsi di tanti

    “Ehm , Ehm , UUU, aaaah”

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