Papà, cosa farò da grande? Il Robot o l’ Oompa-Loompa!

Papà, cosa farò da grande? Il Robot o l’ Oompa-Loompa!

Papà, cosa farò da grande? Il Robot o l’ Oompa-Loompa!

Dove le macchine potrebbero sostituire gli esseri umani e dove (ancora) non possono.

TI premetto che questo articolo è un po lungo, ci vogliono circa 3/4 minuti per leggerlo. Se non hai tempo adesso, torna più tardi.

Ricordi il famoso film tratto dal romanzo inglese “La Fabbrica di Cioccolato”?

Non devo spiegarti chi sono gli Umpa-Lumpa (italianizzato) e di cosa si occupano nella fabbrica di cioccolato.

Se non hai visto il film, è molto grave, ti sei perso una capolavoro e ti invito quindi a chiudere subito questo post e andare a cercarlo.

Fatto?

Bene, adesso posso dirti perché mi sono cimentato stamattina nella scrittura di questo post.

Stavo curiosando alla ricerca di notizie riguardo il Robot cinese di distribuzione di cui ti ho parlato in quest’altro post, “Un robot nel sottotetto”  e ho incrociato una analisi realizzata da Mckinsey che recitava lapidariamente

Il 59% delle attività produttive potrebbe essere automatizzato. All’interno di questa percentuale, i ricercatori dicono, che alcune specifiche attività possono essere automatizzate al 90% per esempio la saldatura, taglio e la brasatura possono essere fatte quasi per intero dai robot.

Il 73% delle attività nei servizi alimentari e nella ricettività alberghiera potrebbe essere automatizzato

Il 53% dei lavori al dettaglio potrebbe essere automatizzati; 

Il 47% del lavoro del venditore potrebbe essere automatizzato, e infine l’86% del lavoro dei contabili e dei revisori conti.

 

Ho pensato per un attimo ai miei figli e alla scelta importante di nuova scuola che stanno facendo ambedue in questo periodo.

Mia figlia sta per iniziare il suo percorso universitario e mi ha chiesto cosa ne pensassi della sua decisione.

Non voglio tediarti con la storia della mia famiglia, ma voglio parlarti di quanto ho letto nella ricerca perchè spero possa tornare utile anche a te.

La ricerca partiva da questo affermazione:

Il potenziale tecnico per applicare l’automazione differisce molto tra i diversi settori e attività.

La ricerca ha mostrato come nonostante in questo momento ci siano solo le prime applicazioni in pochi settori industriali, l’automazione è destinata in poco più di un decennio a entrare in modo importante in svariati settori. Le attività destinate all’estinzione sono pochissime, ma ci saranno ripercussioni in quasi tutti i settori con stravolgimenti dei processi di lavoro.

Si prevede un bel da fare. Sei pronto?

La McKinsey ha preso in esame oltre 2000 attività lavorative e più di 800 occupazioni, utilizzando i dati statistici dell’ufficio del lavoro ed ha verificato quali di questi possono essere coinvolti nel processo di automazione.

Le tecnologie disponibili già da oggi possono automatizzare il 30% del processo di più della metà delle attività svolte dall’uomo.

E’ un processo fattibile e non molto complesso, la ricerca tende a spiegare come potrà accadere e quali sono i fattori abilitanti.

Se non hai mai fatto un’analisi complessa, ti dico come si procede.

Se sei stanco di leggere e vuoi contattarmi, clicca qui, ti faccio visitare il mio sito e forse riesci a trovare un libro in omaggio:

Quando si analizza un processo complesso, per misurarlo, lo si suddivide in micro-processi più semplici, fino ad arrivare alla minima operazione utile, insomma all’atomo minimo che ti interessa.

Un esempio riportato nella ricerca, riguarda la vendita al dettaglio, divisa in fasi:

– raccolta ed l’elaborazione di dati,

– l’interazione con i clienti

– l’impostazione del “visual” (merchandising, display etc)

Per ogni fase, esistono importanti tempi di attesa che possono essere facilmente eliminati adottando sistemi automatici.

L’analisi delle attività lavorative svolte dall’uomo è il modo più preciso per valutare l’integrazione dei sistemi automatici, ma non è l’unico fattore da considerare.

Devi prendere in considerazione la fattibilità tecnica e puoi prescindere dalla valutazione dell’impatto economico che può avere l’inserimento dell’automazione nel processo. 

Devi pesare anche le questioni di regolamentazione e di accettazione sociale, come il grado di accettazione delle macchine determinati ambienti. Ad esempio, un robot può, in teoria, sostituire alcune delle funzioni di un’infermiera. Ma per ora, la prospettiva che ciò possa accadere, potrebbe rivelarsi sconvolgente per molti pazienti che si aspettano un contatto umano.

Ricordi che abbiamo già vissuto una prima ondata di digitalizzazione e l’abbiamo assorbita e socialmente accettata perché ci ha offerta un beneficio superiore al sacrificio che abbiamo dovuto sopportare.

Ad esempio, ricordi l’implementazione su larga scala di scanner di codici a barre e sistemi di vendita a punti in vendita negli anni ’80? Lo sai che ha ridotto il costo del lavoro per ogni negozio per un valore stimato del 4,5% e il costo dei consumatori alimentari acquistati dall’1,4%?

Ha anche consentito una serie di innovazioni, tra cui maggiori promozioni.

I cassieri sono ancora necessari e il loro impiego è cresciuto a un tasso medio di oltre il 2% tra il 1980 e il 2013.

Le attività meccanizzabili per prime sono ovviamente le più ripetitive e prevedibili. Il contesto in cui ci sono attività fisiche prevedibili è la produzione, i servizi di ristorazione e la vendita al dettaglio. Sono questi i luoghi in cui ci saranno le più importanti integrazioni di sistemi automatici.

Rispetto al totale dei lavoratori impegnati in tutte le attività, circa il 30% oggi è impegnato nella produzione.

Quindi è facile prevedere che le varie mansioni svolte dagli operai possano essere svolte da sistemi automatici per oltre il 50% delle loro mansioni fino a punte del 90% in casi specifici come nel caso dei funzioni su citate di saldatura, taglio, abrasione.

Il settore dei servizi alla ristorazione in particolar modo è oggi basato sul “fattore umano” e quasi la metà del processo produttivo dipende dall’uomo, compresa la preparazione, la cottura e il servizio dei cibi.

Questo settore potrebbe vedere l’inserimento dell’automazione ad un livello mai visto prima, per preparare bevande calde e fredde per eseguire la pulizia degli ambienti e delle stoviglie e secondo la ricerca potrebbe incidere su oltre il 73% delle attività svolte.

Alcuni di questi sistemi sono già familiari.

Per esempio, caffetterie automatizzate (macchinetta) sono in uso da tempo.

Ora i fast-food stanno sperimentando nuovi concetti più sofisticati, come l’ordine di self-service e i robot.

Hai già provato l’ordine da Totem in MacDonald?

Se sei stanco di leggere e vuoi contattarmi, clicca qui, ti faccio visitare il mio sito e forse riesci a trovare un libro in omaggio:

Soluzioni come il robot di cottura degli hamburger, può raccogliere e cucinare 360 hamburger all’ora.

Il limite odierno e del prossimo futuro per alcune di queste attività è il ROI.

I salari attuali degli addetti sono tra i più bassi del mercato, visto le competenze necessarie e l’offerta di lavoro disponibile.

Poiché i dipendenti del fast-food guadagnano pochi Euro all’ora, non è vincente una integrazione basata esclusivamente sulla riduzione dei costi del lavoro.

Nel mondo dell’edilizia, la ricerca stima che il 53% delle sue attività sia automatizzabile, però, come nella produzione, dipende molto dalla specifica occupazione all’interno del settore.

Nel retail, invece, il vantaggio nasce da una maggiore efficienza di gestione delle scorte e della logistica. 

Il packaging è una delle fasi a più alto potenziale di automazione, cosi come la raccolta dati sulle vendite.

Tuttavia le funzioni di vendita hanno bisogno di competenze cognitive e sociali. L’opera di consulenza ai clienti sui tagli di carne piuttosto che sul colore delle scarpe da acquistare richiede giudizio e intelligenza emotiva.

La stima della ricerca calcola che il 47% di un’attività di vendita al dettaglio ha il potenziale tecnico per essere automatizzato – poco più del 86% è possibile per i contabili e gli impiegati di questa funzione.

Spero tanto che tu non sia un commercialista, ma se ti soffermi a riflettere, ti accorgerai che le attività che svolgi possono subire un elevato tasso di automazione perché l’investimento in hardware e software per sostituire la loro funzione è abbastanza accessibile.

Il lavoro di elaborazione dati in genere incide su un terzo delle attività e ha un potenziale di miglioramento di oltre il 60%.

Ti sarà noto il vantaggio che hanno apportato sistemi come il “PDF” riducendo notevolmente l’uso della carta e delle stampanti.

Puoi quindi aspettarti in questo contesto, un importante seconda fase dell’automazione.

Devi considerare che questo genere di attività coinvolge anche gli stessi titolari o manager di azienda, persone con redditi superiori ai 200.000 euro, e quindi si può essere facilmente ammortizzare l’investimento.

Sei fai parte del mondo della finanza, sai bene che questa si basa sull’esperienza professionale, tuttavia circa il 50 per cento del tempo complessivo della forza lavoro in finanza e assicurazioni è dedicato alla raccolta e all’elaborazione dei dati, dove il potenziale tecnico per l’automazione è elevato.

Gli agenti di borsa, per esempio, raccolgono informazioni sui clienti o sui prodotti e verificano l’accuratezza dei dati. Di conseguenza, il settore finanziario ha il potenziale tecnico per automatizzare le attività del  43% del tempo dei suoi lavoratori.

Per aumentare l’efficienza, si possono mettere in atto delle tecniche automatiche di verifica documentale ricucendo l’impegno nel 60% dei casi.

Insomma in tutti quei settori dove la sequenza delle azioni è prevedibile, non c’è limite all’inserimento dell’automazione. Quegli ambienti invece dove la a sequenza è imprevedibile, non sono gestibili facilmente oggi senza l’intervento dell’uomo.

So che sta per arrivare la tua obiezione: “ma l’uomo è capace di DISCRIMINARE, e decidere”.

Bene, ti informo che la quantità di utenti che inseriscono un fattore decisionale all’interno del loro processo meccanico è veramente molto basso, è pari solo al 9% e gli utenti che ci mettono un elemento creativo sono solo il 15%.

Per ora i computer svolgono un lavoro con attività bene definite e possono solo essere da supporto a queste funzioni, ma la restante parte compie funzioni abbastanza consuete e prive di fattore decisionale.

Condivido con te che esistono delle funzioni in cui l’uomo è insostituibili come alcune funzioni nel settore della sanità e della scuola dove è richiesto il contatto umano e l’empatia.

Adesso però vorrei stimolarti con un mio personale pensiero:

Il mondo economico è stato creato dall’uomo e gira intorno ad esso.

Pensa al successo che hanno avuto i sistemi cosidetti “social”, per via della loro concentrazione sull’uomo e sulla sua interazione.

Estremizzo il concetto e affermo serenamente che anche il business è un metodo di interazione umana e lo scambio di moneta è l’atto validante di questa interazione.

Pagare, equivale alla validazione della transazione. E’ la conferma che quello che stai vivendo, lo apprezzi, gli dai un valore e sei disposto a dare in cambio una pezzo di carta con inchiostro speciale per avere il quale hai dovuto offrire in cambio il tuo valore.

Potrai apprezzare, tu uomo, un sistema di robotica che NON ti dia un vantaggio superiore al sacrificio che dovrai fare per integrarlo?

Non voglio fare un analisi ROI, Business plan o Canvas che sia.

Mi limito solo a immaginare le risposte. 

Se ne hai, ti prego di inserire un tuo commento e ti ringrazio moltissimo se hai letto fino a qui.

Tornado alla ricerca, questa entra in profondità dando i numeri sulle percentuali possibili anche nei settori della sanità e dell’istruzione e si sofferma su cosa potrà accadere con la prossima integrazione in divenire, quella dell’uso della VOCE.

Nel retail sono già in corso diverse sperimentazioni (ne ho parlato in altri post) tra poco saranno disponibili sistemi interattivi con l’uomo che usando la voce in modo naturale potranno intervenire al 53% sul processo di automazione.

Non è mai troppo presto per prepararsi al futuro. Per essere pronti ai progressi dell’automazione, se sei un manager devi comprendere oggi le tecnologie di dati e di automazione che sono all’orizzonte.

Se sei stanco di leggere e vuoi contattarmi, clicca qui, ti faccio visitare il mio sito e forse riesci a trovare un libro in omaggio:

La parte sfidante per te è il superamento di paradigma. 

Il superamento dell’applicazione di metodi conosciuti e già sperimentati. Se vuoi essere un vero leader, dovrai governare l’innovazione e rielaborare i processi avendo un approccio quasi totalmente sperimentale.

Sai bene che non c’è piu spazio per l’affermazione “abbiamo sempre fatto cosi”.

Avrei non voluto più scrivere questa frase, perché la ritengo la madre di tutte le frasi Killer e invece mi rendo conto che sarà necessario ripeterlo altre volte.

Alla fine di questo post, ti ringrazio di cuore per l’attenzione e prima di chiederti di condividere e commentare, ti dico che mia figlia alla fine ha scelto di studiare “lettere moderne” e io lo approvo perché ritengo che in un mondo teso a usare meglio la tecnologia, ci sarà sempre piu bisogno di umanisti non di certo Umpa Lumpa

Buona vita a tutti i nostri figli.

 

Rispondi

Ti richiamo entro 1 ora